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San Beda il Giovane decise di vivere in Polesine

Monaci di Siloe

Nello scorso articolo abbiamo parlato di Gavello e dell’abazia benedettina costruita nel VI secolo. Tra le varie iniziative dei benedettivi vi era la bonifica dei terreni paludosi, come avvenne anche a Crespino. Quest’opera ha negli anni trasformato la morfologia del territorio polesano creando una simbiosi tra natura ed essere umano. Tutto questo grazie alle grandi capacità delle popolazioni locali e al sapiente lavoro dei monaci che hanno contribuito a rendere questo territorio uno degli svincoli portuali più attivi del passato. Importante è la storia di queste terre, della strada Visentina, delle casate nobili ma soprattutto delle persone che hanno reso magnifico il territorio polesano.

San Beda il Giovane

La vita monastica non riguardava solo il duro lavoro di bonifica ma esso era accompagnato dalla preghiera, dalla penitenza e dalle opere benefiche. Non tutti i monaci però vivevano nella miseria infatti alcuni giravano tra le più importanti corti europee. Basti pensare al monaco Beda il giovane. San Beda nato in Germania, nella regione dello Schleswig, agli inizi dell’800 d.C, intraprese il suo cammino al fianco di Carlo Magno. Dalla Germania andò in Francia dove studiò le Scrittire, Astrologia, Medicina e Fede Cristiana. Fin da subito si sentì estraneo alla vita di Corte, circondata da lusso, beni materiali e poca spiritualità. Dopo 45 anni di onorato lavoro prima al fianco di Carlo Magno e poi probabilmente al servizio di Carlo” il calvo”, chiese il nulla osta per intraprendere una vita monastica maggiormente spirituale tra la povera gente.

San Beda giunge in Polesine

Gavello - Gavello e la sua Chiesa
fonte foto – Wikipedia – Threecharlie – CC BY-SA 3.0

Rifiutò la possibilità di diventare vescovo ed iniziò il suo viaggio verso il Polesine e più precisamente nel monastero di Gavello. Nell’abazia, il Monaco Venerio affiancò San Beda e ne condivise la cella, sotto la guida dell’Abate Guglielmo. Si narra che negli ultimi anni della sua vita compì molti miracoli che gli permisero di raggiungere la santità. Morì a Gavello il 10 aprile 883.

I dogmi inerenti la vita

In realtà le date inerenti la vita del santo anelano ad alcuni dubbi in quanto Carlo Magno morì nel 814 e considerando che San Beda visse 45 anni nella corte del re, secondo alcuni testi al servizio solamente di Carlomagno, e altri 7 anni a Gavello, la data di inizio del cammino verso il Polesine sarebbe sicuramente postuma all’814 d.C.. Pertanto probabilmente nacque verso la fine del 700 e morì nell’819, ovvero 5 anni dopo la morte del re. E’ pur vero che avrebbe potuto intraprendere il cammino con Carlo Magno e successivamente affiancare Carlo “il Calvo” per poi chiedere a quest’ultimo il trasferimento a Gavello e morire ultra ottantenne. Tutti questi misteri nonostante la cospicua documentazione storica del tempo, sono dovuti all’anonimato che il Santo mantenne al fine di corrispondere al suo unico punto di riferimento, Dio.

La morte di San Beda

Le spoglie vennero poste nell’allora cappella del monastero fino al 1233  quando per via della decadenza dello stabile, il Monaco Giovanni Beacqua decise di portarle a Genova nel monastero di San Benignio. Quest’ultimo venne demolito nell”800 ma fortunatamente le reliquie erano state traslate nel monastero benedettino di Santa Scolastica a Subiaco Tivoli dove attualmente si trovano.

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Nel municipio di Gavello è stata intitolata una stanza in onore a San Beda. La provincia di Rovigo in memoria del Santo ha recentemente ideato un percorso ciclo-pedonale che coinvolge i comuni di Pontecchio Polesine, Gavello, Crespino, Villanova Marchesana, Papozze ed Adria per un totale di 53km. Ci auguriamo che oltre al miglioramento ed aggiunta della cartellonista informativa, ora si stanzino dei fondi atti alla completa realizzazione del progetto ciclo-pedonale.

San Beda il Giovane decise di vivere in Polesine ultima modifica: 2019-12-27T09:00:10+01:00 da Gianmaria Alberghini

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