Crespino, grazioso e incantevole, tranquillo come il suo fiume, si trova lungo il PO. Questa località della provincia di Rovigo, risulta già abitata fin dall’antichità come testimoniano i numerosi reperti archeologici di epoca Etrusca e Romana. Tanti reperti interessanti per una ricostruzione delle radici, sono stati trovati nella frazione S. Cassiano.
Crespino dagli etruschi ai romani
Crespino dagli etruschi ai romani! I lavori di scavo, condotti dal 1995 a S. Cassiano dall’Istituto di Discipline Storico – Artistiche dell’Università di Ferrara; dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Pavia, hanno rivelato un insediamento riferibile a un gruppo coloniale etrusco.
Tali tracce evidenti hanno delineato una massiccia presenza di questo nucleo nell’entroterra adriese durante il V secolo a.C. Inoltre, la Scoperta, in località Zambona, nel 1963, di resti di tomba etrusca risalente al V secolo a.C. rafforza il quadro storico. Oltre a una presenza veneta ed etrusca, ne succede una gallica, tuttavia il periodo più lungo è quello d’influenza romana. Essa ha lasciato nel territorio un’impronta nettissima. Sono emersi anche frammenti di vasi di uso familiare, anfore, basoli, e frammenti di cotto. Esiste un ceppo, appartenente al I° – II° secolo d.C.
Crespino dagli etruschi ai romani, ma decisamente Crespino romana
Il reperto è stato trovato a Selva, una frazione di Crespino, che probabilmente faceva parte di una costruzione monumentale. Presso la località “La Romanina”, emerge chiaro un tracciato di un Vicus romano cui si sovrappone un altro di età postuma, probabilmente medievale. Il nome Crespino appare per la prima volta in una bolla papale di Giovanni X indirizzata a Paolo vescovo di Adria nel 920 d.c. Nel 938 Crespino compare anche nel testamento del marchese di Mantova, il quale dona il comune al vescovo di Adria.
Durante la guerra del sale del 1482 – 1484, Crespino diventa oggetto di contesa tra gli Estensi e i Veneziani e la disputa si protraggono per molti anni. Nell’area di Crespino, molto importanti sono state le abbazie medievali di Gavello e S. Pietro in Maone. Le abbazie possedevano molti beni e diritti e influenzavano la vita della gente del territorio, con cui avevano stretti rapporti.
Da Napoleone agli austriaci
Nella seconda metà del Settecento venne realizzata la bellissima chiesa dedicata ai Santi Martino e Severo; uno degli edifici sacri più armoniosi e belli del Polesine. Dopo essere passato sotto il controllo del vescovo di Ravenna, Crespino entra sotto l’egida dei duchi d’Este (nel XII sec.). La località cresce d’importanza nell’agricoltura e diventa luogo di soggiorno dei nobili ferraresi per la salubrità dell’aria. Dal 1598 quando muore l‘ultimo degli Estensi, Crespino ritorna allo Stato della Chiesa fino al 1796. Questo è l’anno dell’arrivo dei dominatori Francesi ai quali i Crespinesi si ribellano in una rivolta.
Tuttavia la reazione di Napoleone è decisa; fa togliere la cittadinanza e impone tasse doppie finché non vengono trovati i colpevoli della sommossa. Capro espiatorio fu un povero pescivendolo soprannominato “Veneri” che viene ghigliottinato nella piazza del paese. Caduto Napoleone, Crespino cade sotto l’egida austriaca, contrastata anche questa.
Crespino italiana
Crespino diventa fulcro di moti carbonari importanti nel Polesine, grazie a Felice Foresti pretore del paese. Cionondimeno, i cospiratori scoperti dagli austriaci sono processati nel 1821 e condannati al carcere duro dello Spielberg. Infine nel 1866 Crespino entra nel Regno d’Italia seguendo le sorti dell’intera penisola.
Oggi, andando nella placida Crespino, si possono ammirare opere d’arte e di pregio, come la pala del Garofolo raffigurante la Madonna in trono col Bambino; e i Santi Francesco e Maria Maddalena. Si possono vedere anche la Crocifissione di Gaetano Gandolfi (sec. XVII), La Madonna del Rosario attribuita a Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino. Tra gli edifici notevoli ci sono la Chiesa Arcipretale, Palazzo Municipale, Villa P.Pio Falcò, Villa Sarti Savonarola, Villa Tisi, Villa Marzolla, Casa Carravieri, Oratori.