Le feste di un tempo in Polesine, romantiche e preziose - itCrespino

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LO SAPEVI CHE MEMORIA

Le feste di un tempo in Polesine, romantiche e preziose

Le feste di un tempo in Polesine - Focolare in foto

Le feste di un tempo in Polesine, erano intime, fatte di cose povere, eppure preziose. Il Natale dei contadini di ieri era rurale, ma estremamente religioso.

Le feste di un tempo in Polesine

Soprattutto il Natale era una festività che in campagna si cercava di vivere, mettendo in tavola il meglio. Soprattutto il rintocco delle campane, il presepe in parrocchia e i riti cattolici, scandivano tutto il periodo delle feste. L’albero di Natale non esisteva, era un lusso che nemmeno si conosceva. Anzi il lusso non c’era proprio, perché anche i regali erano una rarità e il luccichio era in alcuni negozi.

Le feste di un tempo in Polesine - Tinozza in foto

Eppure, anche le famiglie più povere cercavano di mettere in tavola un buon pranzo per Natale o capodanno. Non mancava mai un ceppo per il camino ,“e’ zòc d’ Nadèl”, e qualche mandarino e dolce per i più piccoli nelle calze che si appendevano al grande camino. A quell’epoca, si comprava il meno possibile, cercando di rammendare, riciclare e riparare tutto quello che si poteva. Le associazioni di Carità dell’epoca, nei pacchi mettevano della lana per fare calze.

Feste di Natale polesane

Sferruzzando si facevano anche golfini e cappellini, che erano indispensabili. Andare dalla sarta era un lusso e allora si allungavano orli e si rivoltavano i colli. Anche il ciabattino era un lusso e non pochi si riparavano le scarpe a casa. Non era raro recuperare qualche fiocco o nastrino per le treccine delle bambine. Andare in merceria a comprarli era roba da ricconi.

Le feste di un tempo in Polesine - Zuppiera e nonna

Tuttavia, nei giorni precedenti il Natale, in tutte le famiglie contadine si facevano le grandi pulizie. Bisognava cambiare le lenzuola e si riempivano le tinozze di acqua calda per fare il bagno. Specie uomini e bambini si dovevano tagliare i capelli e non di rado, lo si faceva a casa, con qualche taglio sghembo, ma poi si sa i capelli ricrescono e sotto il berretto non si vedeva. Era un grande lavoro per le massaie, che  scaldavano l’acqua nel paiolo sul fuoco del camino.

e’ zòc d’ Nadèl

La cucina diventava un cantiere con chiazze d’acqua sul pavimento dappertutto e secchi che andavano e venivano. Sovente però, le donne trasportavano l’acqua nella mastella del bucato nella stalla. Spesso ci si lavava lì, perché era il posto più caldo della casa per via degli animali.

Le feste di un tempo in Polesine - Polesine in foto

Tutto doveva marciare e in chiesa anche poveri, si era sempre dignitosi e puliti. E poi il pranzo di Natale, per i contadini di una volta non era particolarmente elaborato. Anche se era modesto però, si stava riuniti e ci si scaldava anche con le storie, qualche canzone e la poesia dei bambini. Il pranzo per lo più consisteva in una gallina in brodo e dei tagliolini. Si cuocevano le patate e il cardo non doveva mancare. Chi poteva permetterselo faceva festa con un cappone, ed era davvero un lusso la pasta al forno o “sfoglia lorda”.

Le feste di un tempo in Polesine – presepe vivente

Non dovremmo dimenticare però che tantissimi d’inverno dovevano accontentarsi di polenta e fagioli. In ogni caso, il pomeriggio e la sera di Natale si passava come accennavo in compagnia dei parenti, anche perché le famiglie erano numerose. Si giocava a giocare a carte e si facevano le caldarroste. Un bel bicchiere di vin brulè che scaldava, aiutava a cantare. L’Inverno all’epoca era magico, spesso con la neve che scendeva copiosa. Il freddo intenso, quando forse ci si copriva meno di oggi, screpolava le mani che diventavano viola, così come le labbra. Qualche bambola di pezza e dei giocattolini di legno erano un gran lusso! La settimana che precedeva il Natale tanti ragazzini in talune zone, si distinguevano nella “chiara stella”, fatta di carta incollata su di un telaio di legno sorretta da un manico di legno.

Brodo di gallina

Dentro si metteva un pezzetto all’interno veniva inserito un pezzo di candela. I bimbi andavano in giro a intonare un canto e ogni volta alla fine ogni famiglia donava qualche moneta o dell’altro da mangiare. Era un po’ come oggi “dolcetto o scherzetto”. Buone Feste!

Le feste di un tempo in Polesine, romantiche e preziose ultima modifica: 2023-12-30T10:04:45+01:00 da Redazione

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