Dissalatore per dissetare il Polesine, ma non basta. Il Basso Polesine ha ben tre centrali di autoproduzione integrati; con il sistema che porta acqua dalla pedemontana. Di base quindi, l’acqua non dovrebbe mancare. Tuttavia, solo la centrale più vicina al mare Ponte Moro (Porto Viro, Porto Tolle, Ariano, ecc…) è interessata dal cuneo salino; quando l’acqua del mare si insinua nel Po.
Dissalatore per dissetare il Polesine
Orbene, teniamo presente che alcune di queste zone sono state escluse dall’utilizzo dell’acqua della centrale di Ponte Moro; appoggiandosi ad una delle altre 2 pompe, tra cui quella di Corbola, in modo che più comuni abbiano meno problemi di approvvigionamento idrico. Per i comuni che sono sotto la centrale interessata dal ponte salino, arriverà a giorni un dissalatore portatile che è stato noleggiato da Acquevenete.
Si è creata di recente una tale situazione che è stato indispensabile intervenire. La risalita del Po’ in questo momento così critico sta diventando un grosso problema. Perderemo dei raccolti e nonostante l’impegno, molto andrà ancora perduto. Tornando al nocciolo del problema, Canalnovo ed altre centrali; attingono da altri pozzi che hanno immagazzinato riserve dal Po. Dobbiamo ricordare che da circa un anno e mezzo; gli acquedotti del Polesine usufruiscono anche dell’acqua della Pedemontana dove le riserve d’acqua non sono ancora in crisi.
Taglio di Po
La problematica non riguarda attualmente le zone servite dall’Adige, ma le previsioni del tempo non sono buone per l’agricoltura. Non si prevedono piogge, né a medio, né a lungo termine. Intanto Acquevenete invierà il piano siccità che loro hanno stilato; in modo che i comuni possano adattarlo se la problematica idrica continuerà. La situazione più preoccupante al momento è nel basso Polesine, dove si è smesso di irrigare perché si ha l’acqua potabile solo per la vita quotidiana.
Nel frattempo è arrivato a Taglio di Po, il dissalatore proveniente dalla Spagna; che dovrà attenuare il grave problema del cuneo salino in Polesine. L’impianto è a noleggio per un paio di mesi al costo 140 mila euro; sarà attivo nella centrale di potabilizzazione di Ponte Molo, in comune di Taglio di Po. Assieme all’ordinanza che prevede una serie di limitazioni al consumo dell’acqua, l’impianto dovrebbe tamponare i danni dovuti alla siccità.
Acquevenete
Il problema principale riguarda il cuneo salino che nel fiume Po è talmente basso che il mare è risalito per più di dieci chilometri, fino all’impianto di potabilizzazione di Ponte Molo. L’acqua che da lì, finendo negli acquedotti è salata. E quando il sale supera il limite, le pompe non aspirano. Il dissalatore ha una capacità di “pulirne” 100.000 litri all’ora; garantendo acqua potabile per cinquemila persone delle zone di Taglio di Po e Ariano nel Polesine.
Un aiuto arriverà anche dal rispetto da parte dei cittadini dell’ordinanza di solidarietà per un utilizzo razionale, accorto e sostenibile dell’acqua. Il provvedimento vieta d’impiegare acqua potabile per il lavaggio domestico di automobili e veicoli, cortili e piazzali, il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali. È consentito annaffiare orti e giardini solo durante la notte, tre mezzanotte e le 7.
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