Fiesso Umbertiano dove regna un’oasi naturalistica ricchissima - itCrespino

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Fiesso Umbertiano dove regna un’oasi naturalistica ricchissima

Fiesso Umbertiano - Anatroccoli tra le ninfee

Fiesso Umbertiano, in dialetto Fiess Umbertian, è un comune di poco più di tremila abitanti a circa venticinque chilometri da Rovigo. Ferrara invece dista circa 18 chilometri. Il nome particolare deriva dall’aggettivo latino flexus, ovvero l’ansa di un fiume. Questo territorio era molto noto in epoca romana, poiché c’erano importanti corsi d’acqua del Po.

Fiesso Umbertiano

Fiesso ha guadagnato l’appellativo Umbertiano, nel marzo del 1867 per onorare il principe Umberto di Savoia, distintosi al comando del quarantanovesimo reggimento di fanteria.

Fiesso Umbertiano - Chiesa Di Fiesso Umbertiano
Fiesso Umbertiano – fonte foto Wikipedia – Threecharlie – CC BY-SA 3.0

Parliamo quindi del Quadrilatero fortificato di Villafranca. Ci troviamo in un’antica pieve citata per la prima volta nel 932. Lunga è stata la storia di questo piccolo centro, e tra corsi e ricorsi storici, nel Cinquecento e nel Seicento ci furono  delle imponenti opere di bonifica. La Serenissima ad esempio, modificò molto il territorio. Dell’enorme estensione di paludi presenti sull’area, rimane ancora testimonianza nelle Gorghe di via Traversagno. Oggi questo è un luogo ideale per la sosta e la nidificazione di numerose specie di uccelli selvatici. Nondimeno, in un territorio mutevole, la bella chiesa e l’abitato di Tessarolo scomparvero alla fine del XVI secolo. Ciò determinò uno spostamento della popolazione nella parte alta di Fiesso, dove fu riedificato un nuovo luogo di culto.

Fiesso Umbertiano e il cavaliere d’Italia

L’origine storica più moderna del sito rimanda a una sua presenza segnalata per la prima volta nel 1668. Successivamente, nel 1708 però, l’area ad ovest “dell’Arzere della Pincara” di dimensioni ampie, fu suddivisa in due proprietà. C’erano Gorgo Gozzi e Gorgo Ciuirian, dal nome dei rispettivi detentori. Il Catasto austriaco del 1842 poi segnala lo stagno di dimensioni minori rispetto a quello attuale.

Fiesso Umbertiano - Ninfee

Tuttavia appare oggi una bellissima realtà naturalistica. Per chi arriva da Pincara il sito è annunciato da una siepe di robinie, abbastanza alta, che s’interrompe proprio all’altezza del gorgo. Lo specchio d’acqua, di media profondità e di origini alluvionali, è attualmente suddiviso dalla strada in due bacini dalla forma irregolare. Entrambi sono immersi in una campagna ben coltivata che offre alla vista suggestivi paesaggi. Inoltre, lungo i bordi il gorgo si articola in stretti fossati che si collegano alle linee di sgrondo dei campi.

Salici bianchi

L’alimentazione dell’invaso e l’impedimento all’allagamento, sono assicurati da un fosso proveniente dal Collettore Padano. Dietro le Gorghe si trova una corte rurale che dalla strada si intravede appena. Lo stradone d’accesso di quest’ultima corre sfiorando l’area umida, ed è segnato all’inizio da un pioppo e da un abete solitari. Il laghetto è caratterizzato da vegetazione composta di cannucce di palude, e moltissime ninfee. Presenti pure alcune specie floreali interessanti come la salcerella, il giaggiolo, e il giunco fiorito.

Fiesso Umbertiano - Salice bianco sul fiume

L’area del boschetto ripariale a macchia è caratterizzata da salici bianchi, e pioppi neri. L’acqua particolarmente pulita e poco profonda e il fitto canneto formano un habitat ideale per e la nidificazione di una numerosa fauna tipica delle zone umide. Ciò costituisce una suggestiva attrazione, fatta di gallinelle d’acqua che si muovono indisturbate. Nidificano qui pure le folaghe, il germano reale, l’usignolo di fiume e parecchi altri passeriformi.

Il germano reale

Frequentano questi stagni anche molti aironi, tra cui la garzetta, la nitticora, il tarabusino, e il tarabuso. Nondimeno, il folto dei canneti costituisce la dimora preferita di quest’ultimo uccello, che è capace di mimetizzarsi con le canne in modo incredibile. Il colore del suo piumaggio biondo scuro con striature, infatti, in caso di pericolo, lo aiuta. Egli sa mettersi in verticale tra le canne col collo teso e il becco in su. Presenti anche alcune specie di anatidi, come la marzaiola e vari limicoli come il cavaliere d’Italia e il Piro piro culbianco. Fra gli anfibi presenti, infine, da segnalare la raganella, la rana verde e anche la Rana agile.

Fiesso Umbertiano dove regna un’oasi naturalistica ricchissima ultima modifica: 2020-03-10T09:00:50+01:00 da simona aiuti

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