Orto Botanico di Padova, un luogo magico, il più antico del mondo, eppure, l’antico ben si sposa con la modernità.
Orto Botanico di Padova
Un vero e proprio scrigno naturalistico impreziosito dalla ricerca scientifica, Patrimonio Mondiale UNESCO, in cui ci sono più di 3.500 specie vegetali. Sono tanti i visitatori che ogni anno si recano in questo luogo; circa 180.000 appassionati provenienti da tutto il mondo. In epoca rinascimentale, si coltivavano solo piante medicinali per medicamenti curativi naturali.
Fondato nel 1545, l’Orto si trova nel centro storico di Padova e nel corso dei secoli, è stato oggetto di una rete di relazioni internazionali molto importanti. Per questo, l’orto botanico è sempre stato parte fondamentale nello sviluppo della storia della medicina e della scienza botanica. Ma anche esempio dei canoni estetici del Rinascimento grazie all’architettura dei suoi meravigliosi giardini. Nato su un terreno dei monaci benedettini di Santa Giustina grazie a una delibera del Senato della Repubblica di Venezia del 29 giugno 1545.
Università di Padova
Una delibera storica con un nobile scopo: porre fine alla grande incertezza sull’identificazione delle piante utilizzate nelle terapie, con il grave rischio di danni per la salute. Da una decina d’anni esiste anche una nuova sezione, ovvero il Giardino della Biodiversità che intreccia botanica e antropologia, con 5 nuove serre che mostrano cinque biomi diversi. In questa meravigliosa struttura, ci sono le piante insettivore e quelle velenose, tra le raccolte più ammirate dai visitatori.
Ci sono circa 30 specie, quasi tutte esotiche. Interessanti anche le piante dei Colli Euganei, insieme a quelle rare del Triveneto, che sono parte di una nuova area dedicata alla conoscenza della natura del territorio. Noto anche come il Giardino dei Semplici di Padova, mostra una struttura, concepita dall’umanista e scienziato Daniele Barbaro. Molto scenografica, estremamente affascinante e quasi inalterata dalle sue lontane origini.
Luigi Squalermo detto l’Anquillara
Il primo direttore dell’Orto, fu Luigi Squalermo, detto l’Anguillara che vi introdusse circa 1800 specie differenti. Ciò aiutò moltissimo gli studenti di medicina, nell’apprendimento e il riconoscimento delle piante medicinali. Tra le piante nate per la prima volta nell’Orto, poi introdotte in Italia e anche in Europa, spicca il primo esemplare di acacia, risalente al 1662 da cui Maria Teresa d’Austria fece prelevare le sementi per introdurla in Germania.
Arricchito nel corso degli anni di un numero sempre maggiore di piante provenienti da ogni angolo del mondo, oggi se contano circa 6000 esemplari. Come accennavo, l’orto botanico di Padova, è iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Lo è non solo perché è il più antico, ma anche perché testimonia uno scambio di influenze considerevoli nell’ambito delle scienze botaniche e costituisce una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale.
Orto Botanico di Padova – Patrimonio mondiale dell’Unesco
Al riguardo, l’Orto Botanico di Padova, possiamo dire che è davvero all’origine di tutti gli orti botanici del mondo. Rappresenta senza paura di smentita, la culla della scienza e origine della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. L’Orto botanico di Padova, ha inoltre largamente contribuito al progresso di varie discipline scientifiche moderne, tra la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia. Conoscenze protette anche nell’Erbario, il museo nato nel 1835, raccoglie circa 500.000 campioni di piante secche provenienti da tutto il mondo. Ma anche alghe, funghi, muschi, licheni e via dicendo.