Animali selvatici in Polesine, e arriva il lupo! A volte la natura, nonostante l’inquinamento, la cementificazione e il riscaldamento globale, e l’avanzamento del mare che sta creando grandi disagi; accadono cose che sembrano avere dell’incredibile e ci stupisce.
Animali selvatici in Polesine
Sono moltissimi gli animali selvatici che riescono ad adattarsi al mondo civilizzato. Gabbiani, cinghiali, nutrie e istrici, riescono a vivere accanto all’uomo, semplicemente perché trovano del cibo e zone di vegetazione folta. Anche animali come le volpi, si stanno avvicinando all’uomo non temendolo e accettano il cibo, tra l’altro pratica poco raccomandata.
Credo però che l’asticella si sia molto alzata, poiché dopo circa 200 anni di assenza, il lupo è tornato a farsi vedere in Polesine. Si tratta di pochi esemplari, ma è qualcosa di significativo. Da qualche tempo, una coppia di “lupi italici” si aggira nel Delta del Po. E’ stato possibile avvistarli con le foto trappole; utilissime per monitorare la vita degli animali selvatici. Molto attivo in tal senso è l’Osservatorio lupi Polesine del Wwf che opera nell’Alto Polesine. Quindi a quanto pare la presenza del lupus italicus è una realtà.
Animali selvatici in zone urbane
Si tratta quindi di una specie in espansione, se consideriamo che gli individui giovani di lupo possono spostarsi anche per 50 chilometri in una notte. E’ sintomatico che si tratti di giovani esemplari di lupo, che si spostano alla ricerca di un nuovo territorio da occupare. Cercano di accoppiarsi, formare un branco ed è molto interessante.
Tuttavia, secondo gli esperti, sembra che non ci sia pericolo per l’uomo. Da quando le foto trappole hanno avvistato il lupo, non ci sono segnalazioni di attacchi. Il lupo si tiene lontano dai centri densamente popolati e anche dagli allevamenti. Al riguardo, sappiamo che il lupo si nutre di nutrie. Questa “dieta” è un vantaggio per l’uomo, poiché è un regolatore naturale. Il lupus italicus oltre ad essere un animale fortemente simbolico per la nostra cultura è oggi anche di nuovo in forte espansione.
Lupus italicus
Bisogna ribadire, soprattutto per chi un po’ esaltato voglia darsi alla “caccia al lupo”, del tutto inutile. Questo animale è scaltro, intelligente e diffida molto dell’uomo, perché lo considera pericoloso. Tuttavia esiste “l’igiene comportamentale” dell’uomo che deve evitare di avvicinare questo animale, dagli cibo, o lasciarne in giro. Se lasciamo resti di cibo in un luogo, il lupo sicuramente tornerà in quel posto. A quanto pare l’ultimo monitoraggio nazionale stima che ci siano almeno tremila esemplari; rispetto alla esigua stima di soli 100 capi della popolazione censita negli anni 70.
Non si stima per il futuro una crescita esponenziale del lupo, che comunque è soggetto di una forte mortalità, specie per “i cani sciolti”, ovvero, individui che vivono in solitudine. Bisogna poi considerare che il lupo si accoppia solo una volta l’anno, che in natura è un po’ poco.
Osservatorio lupi Polesine
Ogni branco poi consta di circa 6 esemplari e non di più. I lupi si muovono e marcano un territorio che si aggira su circa 200/250 chilometri quadrati. Non c’è da aspettarsi un’espansione esponenziale. Infine, va sottolineato che esiste un progetto del Wwf Italia, una rete di 11 osservatori coordinati dalla Direzione Conservazione del Wwf, per monitorare e studiare la specie “Canis lupus italicus”. Richieste di informazioni o eventuali segnalazioni di avvistamenti si possono comunicare all’Osservatorio lupi Polesine telefonando al 351/7907783 o con un’email a [email protected].
