Oratorio Sant’Antonio di Crespino. Un’unione che dura da almeno 300 anni, tra fede e fratellanza. Proprio la fede e il senso di comunità nella religione, sono sempre stati molto importanti per la comunità polesana di Crespino.
Oratorio Sant’Antonio di Crespino
Le tradizioni religiose rappresentano un valore speciale, unendo nei momenti difficili e il Polesine ne ha avuti molti purtroppo. Ciò vale di più forse a Crespino sotto gli argini del fiume Po. Molto sentiti e soprattutto evocativi sono i Festeggiamenti di Sant’Antonio e per l’Oratorio dedicato al Santo di Padova; ma che rappresenta per la Chiesa un “Mondo di Valori”. L’Oratorio di Sant’Antonio nasce pressappoco all’inizio del 1700.
Al riguardo sono importanti le disposizioni testamentarie da parte del conte Ippolito Migliorini nel 1723; per un habitat che ha vissuto l’evoluzione della Civiltà contadina, dei Molini sul Po. Ma anche la Bonifica Padana-Polesana tra le due Guerre Mondiali. Infine nella Grande Alluvione del 1951 e il conseguente spopolamento. Questi trecento anni di storia sono come un lungo racconto tra Comunità & Oratorio di Sant’Antonio, perseguendo e difendendo valori irrinunciabili; quasi una fiaccola di speranza da tenere accesa al Santo di Padova.
Oratorio Sant’Antonio di Crespino e processione del 13 giugno sul Po
Specialmente in Processione, ogni 13 di giugno, partendo dalla Chiesa Parrocchiale fino all’Oratorio del Santo, sotto l’argine del Po, si respira un sentimento mistico. Per quanto riguarda il ‘900, fu importante l’arrivo a Crespino del cavalier Costante Fogagnolo; che nel dopo Guerra e ancor più dopo la Grande Alluvione, dette impulso guidando con fervore un comitato. Ripristinò quelle Processioni con la statua del Santo che storicamente avevano fatto da sempre stringere i fedeli.
Erano importanti per una Comunità povera, ma unita dai sentimenti religiosi. Non mancavano messe, processioni solenni con la statua del Santo accompagnata da confraternite e paggetti. C’erano sempre banda musicale, majorette, e a corollario i fuochi d’artificio per onorare il santo. Cosa non poco importante per Crespino; la Comunità di Sant’Antonio promosse anche eventi sportivi, come corse ciclistiche e giochi vari, sia di arti marziali sia lo storico “palo della cuccagna”.
Costante Fogagnolo
Bellissima e suggestiva poi l’esibizione degli sbandieratori. Nuovo slancio prendono i Festeggiamenti di Sant’Antonio promossi dai Comitati costituiti dal cavaliere Costante Fogagnolo fin dal suo arrivo a Crespino; cioè nel 1950 come dipendente del Consorzio Bonifica Padana responsabile di tutta l’attività collegata all’Idrovora di Sant’Antonio. Hanno anche reso onore praticamente tutti i Vescovi della Diocesi di Adria e Rovigo, oltre a Parroci e Sacerdoti di Crespino e del Polesine.
Oggi l’oratorio è sostenuto dalle offerte della borgata che provvede pure a continuare i tradizionali solenni festeggiamenti ad onore del Santo; con relativa secolare processione cui giungono le popolazioni dei paesi confinanti. La contrada, separata dalle acque del Po da una fragile arginatura, si estendeva fin giù nella golena popolata da casupole di pescatori e mugnai, or a tempo sepolte da sovrastanti imbancamenti. Ma non mancavano le case padronali; la villa del Conte, le scuderie, le aie.
Bonifica Padana
Il demanio, considerò un determinato legato testamentario per come un’opera Pia autonoma e mista di culto e beneficenza; con carattere di perpetuità. Evocò a sé per la Legge 15 agosto 1867 art 1 N.6, la parte che riguarda il culto; fatta eccezione per 10 scudi che il testamento destinava per la Chiesa Arcipretale. Di fronte all’Oratorio c’era una casetta, non troppo grane ma comoda. Di fianco un bel prato sembra un luogo ideale per una famiglia di religiosi.
Muy linda nota.