Ibis sacro contro il granchio blu. Sembra questa l’ultima ipotesi in ordine di tempo, contro questo deleterio ospite sgradito dei nostri mari e fiumi. Forse non sembra la scelta ideale, ma adottare specie esotiche e poi per le vacanze, liberarle in un fiume o laghetto, lo è meno.
Ibis sacro
E’ allarme granchio blu da mesi, ma ci sono dei dubbi anche riguardo questa novità assoluta. Il granchio blu nell’Adriatico ha già quindi innescato la ricerca spasmodica a soluzioni azzardate, ma almeno efficaci, se non fantasiose. Tra queste, che quella che prevede l’introduzione massiccia di un predatore naturale del granchio blu, che sarebbe l’ibis sacro. E’ stata un’istantanea che ha fatto alzare il sopracciglio. In foto si vede un ibis sacro intento a mangiare un granchio blu.
Ormai questo crostaceo terribile ha colonizzato l’Adriatico. E’ arrivato in Italia con le navi cargo provenienti dall’America, dove è molto diffuso. Anche da noi è considerato una prelibatezza culinaria. Lontano dal delicato equilibrio del Mediterraneo, il granchio blu ha anche dei predatori, che, invece, non sono presenti nei mari nazionali tricolore. A smontare un po’ gli entusiasmi, c’è il fatto che anche l’ibis sacro è anch’esso una specie aliena e invasiva.
Granchio blu nell’Adriatico
Al riguardo, in Italia si sta lavorando già da molto tempo per cercare di “sterminarlo”. Cercare di eliminare però un predatore alieno con un altro alieno non è una buona idea già a livello intuitivo. Animali troppo aggressivi, non fanno altro che fare razzie di piccoli crostacei e molluschi sul nostro delicato ecosistema. Anzi per alcuni ormai il granchio blu è endemico.
Solo che le coltivazioni di molluschi dell’Adriatico sono in grave affanno. L’economia ne sta risentendo. Esistono però già circa duecento specie aliene. La gente porta in modo clandestino delle specie estere, poi le abbandona e i danni sono evidenti. Sono incredibili i modi in cui le specie s’insinuano. A volte sono dentro le piante esotiche e in molti altri modi a cui si stenterebbe a credere. Ha fatto scalpore il caso di un pescatore di Porto Tolle che si è filmato mentre mangiava un granchio blu vivo.
Liberare specie aliene in natura
Non imitatelo, non è una buona idea. In ogni caso, come accade come con il pesce siluro, queste specie se pescate, secondo la legge, non si possono rimettere in libertà. Tornando poi al granchio blu, si deve considerare in modo serio che l’ecosistema del mare Alto Adriatico è delicato. E’ interconnesso al clima. Forse l’Ibis sacro non è la soluzione, e tuttavia, anche se ad esempio diminuissimo la pressione di pesca, le temperature non si riabbasseranno a breve.
Anche questo è un elemento basilare. Accade causa dell’inerzia del cambiamento climatico. Una volta che un cambiamento di regime è stabile, nell’ecosistema, le conseguenze negative non solo sono un fatto per la biodiversità. Spesso lo è anche per le attività economiche, purtroppo non sempre è possibile tornare indietro facilmente. Infine va stigmatizzata la brutta abitudine di adottare specie esotiche e poi per le vacanze, liberarle in un corso d’acqua.