Porto Tolle è un comune di circa diecimila abitanti, situato pressappoco a sud-est di Rovigo. Si tratta del comune più grande del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, con scenari e panorami bellissimi.
Porto Tolle
Porto Tolle è il sesto comune della provincia rodigina per numero di abitanti e si trova proprio nel cuore del Delta. La caratteristica primaria di Porto Tolle è che è completamente circondato dalle acque del fiume e dell’Adriatico.
La presenza del Po ha determinato l’aspetto frastagliato del territorio, che si suddivide in tre isole. Parliamo dell’isola Cà Venier, dell’isola della Donzella e dell’isola di Polesine Camerini. Cionondimeno il comune polesano è in un territorio recentissimo nella formazione. Infatti i veneziani, in apprensione per l’enorme quantità di detriti portati dal Po che potevano interrare la laguna, il “Taglio di Porto Viro”. I fatti risalgono al 1600-1604, con i rappresentanti della Serenissima impegnati nell’imponente opera idraulica che deviò il fiume da Taglio di Po nella sacca di Goro. Quindi si creò un canale di dodici miglia. Di conseguenza, emersero alcune terre che la Repubblica Veneziana assegnò a dei patrizi veneti.
Porto Tolle diventa italiana
Per l’appunto, nell’attuale comune di Porto Tolle, si ritrovano località che portano il nome di famosi nobili veneziani, come i Venier, i o i Tiepolo. Costoro, oltre a curare le bonifiche, costruirono anche sontuose ville per le battute di caccia, o come “buen retiro”. Con i rovesciarsi delle carte della storia, di mutamento in cambiamento, Porto Tolle passò infine sotto il dominio austriaco, incorporato nel distretto di Ariano.
Così rimase fino al 1866, quando con tutto il Veneto, diventò parte integrante del Regno d’Italia. Fatti storici di sangue e libertà si dipanarono in questi luoghi, infatti, nella notte del 10 agosto del 1849 veniva fucilato Angelo Brunetti, detto “Ciceruacchio”. Accadde tutto nella golena Cà Tiepolo, e perirono anche i suoi due figli ed altri cinque patrioti, partiti da Roma, seguendo Garibaldi. Stavano raggiungendo Venezia che ancora resisteva agli austriaci. A Ciceruacchio è oggi dedicata la piazza principale del comune.
Ciceruacchio
Il 22 aprile 1867 il consiglio comunale deliberò che il comune cambiasse il nome da S. Nicolò a Porto Tolle. In queste zone, le lagune e le valli da pesca hanno favorito lo sviluppo nella molluschicoltura con i suoi antichi “orti d’acqua”. Da questa fruttuosa convivenza fra l’uomo e l’ambiente derivano apprezzati prodotti come la cozza, che ha ricevuto il DOP, le vongole, e i cefali. Si allevano anche orate, branzini e tanto pesce azzurro. Non meno importante è l’agricoltura, con grandi campi coltivati a riso, riconosciuto con il marchio di alta qualità IGP. Famoso è il Melone del Delta. Oggi Porto Tolle vanta anche un grande turismo naturalistico, con le spiagge di Boccasette, Barricata, e Conchiglie. Si possono ammirare distese di sabbia finissima con fondali che degradano dolcemente. La natura incontaminata è padrona di una bellezza incantevole, che si può godere con delle escursioni in barca.
Scadovari
Infine, ricordiamo che a Scardovari c’è il Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine, che è di fatto azienda leader nel settore. Basti pensare che dei sei mercati ittici presenti nella Regione Veneto, metà d questi sono in provincia di Rovigo, di cui due a Pila. Questa località è completamente dedicata alla pesca, soprattutto di pesce azzurro, che registra un fatturato di 14,5 milioni di euro. Mentre quello di Scardovari, commercia prevalentemente prodotti di acque interne, con un fatturato di circa un milione di euro.
foto di copertina – fonte foto – Wikipedia – Luigi Prearo – CC BY-SA 2.0