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CICERONE ITINERARI

Melara, antica, a occidente del Polesine

Melara - San Materno

Melara ha origini piuttosto antiche. La storia di questa località polesana affonda nei millenni; con tracce tangibili ed evidenti. Al riguardo, già il 13 settembre 981 l’imperatore Ottone II, nell’assegnare i beni al monastero di San Salvatore in Pavia; cita tra questi anche la Corte di Melara.

Melara

Melara, in dialetto ferrarese transpadano Mlara, ha poco più di 1700 abitanti. Ci troviamo nel territorio più occidentale del Polesine. La località si trova pressappoco nella zona in cui convergono le province di Mantova, Verona e Rovigo. Come dicevamo, i reperti ritrovati nel territorio, in un insediamento scoperto in località Mariconda, sono davvero unici e importanti per una  ricostruzione precisa. Essi testimoniano che nella zona c’era un insediamento risalente almeno all’età del ferro. Inoltre, per via della vicinanza al Po, anticamente la pesca nella zona era molto sviluppata.

Melara - Chiesetta Di Melara
fonte foto – Wikipedia – Paolo Bononi – CC BY-SA 3.0

Il toponimo sembra risalga all’epoca romana, infatti, “Melara” potrebbe identificarsi all’interno del territorio come zona di produzione di miele. Gli antichi Romani facevano un largo uso del miele, non solo come dolcificante, non conoscendo lo zucchero. Come dicevamo, tuttavia dal 981, i territori di Melara erano amministrati da un Priorato.

Melara e gli Estensi

Esso nel tempo, col maturare degli eventi, scelse di passare sotto la giurisdizione, con enfiteusi perpetua, del Vescovo di Ferrara. Tuttavia, già nel ‘200 il territorio passò nella Visconteria vescovile con Trecenta, Bariano e Bergantino. Come tutto il territorio polesano, Melara ha sempre subito le bizze del Po. Essa è sempre stata soggetta alle inondazioni.

Melara - Veduta Della Chiesa
fonte Foto – Wikipedia – Paolo Bononi – CC BY-SA 3.0

In epoca più recente, importanti interventi di bonifica operati dai monaci benedettini migliorarono le condizioni di lavoro locale. Poi, dopo l’acquisizione del territorio, dagli estensi migliorarono moltissimo anche le generali condizioni di vita. Questi ultimi, grazie all’importanza strategica, che consentiva di controllare il confine naturale del Po; costruirono moltissimo. Gli Estensi, edificarono un castello, una rocca ed altre opere di fortificazione ora purtroppo scomparse. Orbene, dobbiamo arrivare al 1494, per vedere la costruzione del primo nucleo religioso dell’attuale San Materno vescovo. La chiesa comprende sette altari, il battistero e la torre campanaria.

Vicariato di Castelmassa

Ai primi del ‘700, con la benedizione della prima pietra; si edificava finalmente un nuovo tempio. L’opera, molto imponente, e si protrasse nella costruzione per diversi anni. L’incarico lo aveva  l’architetto Vincenzo Santini, che disegnò e diresse i lavori del progetto. Dell’antica chiesa sopravvive il campanile. Per la Chiesa cattolica, il territorio è di fatto, parte del vicariato di Castelmassa. Essa, a sua volta è una divisione amministrativa diocesana di Adria-Rovigo. Abbiamo inoltre la Chiesa arcipretale di San Materno. Essa è stata edificata nel diciottesimo secolo su progetto degli architetti ferraresi Sante e Vincenzo Santini. Bellissima la chiesa della Santa Croce; e anche l’oratorio di santo Stefano Oratorio della Beata Vergine di Loreto. Chi visita la zona quindi, non può non vedere il Monumento ad Amos Bernini del XX secolo. Il monumento originale in bronzo era opera dello scultore melarese Policronio Carletti.

Amos Bernini

Esso in origine venne posizionato nel cortile delle scuole su una colonna di marmo. Inoltre l’inaugurazione è del maggio 1911. Il busto venne fuso durante il secondo conflitto mondiale e solo nel marzo 1957 venne a lui dedicata una nuova piazza. Inoltre, nel giugno del 1958 si inaugurò infine il nuovo monumento. Esso infine, si trova davanti al municipio; recentemente restaurato in occasione del centenario della morte.

Melara, antica, a occidente del Polesine ultima modifica: 2020-04-15T09:00:55+02:00 da simona aiuti

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