Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo, una storia antica, anche se l’Associazione ha inizio nel 1973 con don Canuto Toso. Allora era un giovane prete della Pastorale del Lavoro della Diocesi di Treviso.
Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo
Don Canuto raccoglie le prime adesioni alla Trevisani nel Mondo durante un viaggio tra gli emigranti trevisani in Australia, a Griffith e Melbourne. Del resto sappiamo che i venti sono ovunque e hanno una grande enclave in Sud America. In ogni caso sarà poi Basilea, in Svizzera, il luogo in cui nascerà la prima Sezione, il primo cuore pulsante dell’Associazione, pronto di lì a poco a moltiplicarsi in una moltitudine di testate di ponte della trevisanità nel mondo.
Presieduta da Toni Sartor, originario di Onigo, la Sezione di Basilea è aperta da don Canuto con i signori Masini e al prof. Piero Doimo e ne è passata di acqua sotto i ponti da allora. Insieme a don Canuto, tra i cofondatori della Trevisani nel Mondo spettano alcune menzioni d’onore. A Tiziano Dal Tin e al suo costante impegno nella tutela dei diritti pensionistici degli emigranti in collaborazione con le Acli.
Emigrazione veneta
Negli anni i soci crescono con costanza e le Sezioni, le famiglie di riferimento dei trevisani nel mondo aprono in ogni angolo del pianeta. Dal Canada al Brasile, da Johannesburg a Perth, passando per varie regioni d’Italia. Dove si stabiliscono molti emigranti di rientro. Ogni Sezione ha il proprio presidente e tutti fanno riferimento alla sede centrale di Treviso.
La stessa si trova nella Curia di Treviso in via Garbizza. Qui si riunisce il Consiglio Direttivo dell’Associazione che, eletto dall’Assemblea generale di tutti i soci, ne traccia la rotta con il Presidente centrale. Alla guida della Trevisani nel Mondo, dal 1985 al 2012, c’è saldamente Giuseppe Zanini. Con spiccate doti manageriali e umane, Zanini preserva l’Associazione da ogni coinvolgimento politico, nel profondo rispetto dei suoi principi e valori fondanti. Da Zanini ha raccolto il testimone, mantenendolo per tre mandati dal 2012 al 2021, Guido Campagnolo.
Don Canuto Toso
Si è finanche aggiornando lo Statuto e acquisendo la denominazione di Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo. Mettendo radici con gli uffici della Sede Centrale nell’affascinante Complesso del Sant’Artemio, sede dell’ente provinciale e avviando i lavori di sistemazione dell’archivio fotografico e della biblioteca associativa. All’attuale Presidente centrale Franco Conte è affidato allora l’impegnativo compito di raccogliere l’eredità degli storici predecessori.
Inoltre di portare a compimento i progetti in fase di realizzazione e porre le basi per un futuro sostenibile dell’Associazione. Tanti sono gli intenti dell’associazione, come quello di alimentare il dialogo con giovani della Marca ricopre un ruolo fondamentale per l’Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo. Con il “Progetto Scuola”, rivolto agli alunni degli istituti primari e secondari della provincia, l’AITM ha ideato un percorso in unità didattiche per approfondire la conoscenza del fenomeno migratorio. Un evento storico che contraddistingue tutta la storia dell’umanità, dalle comunità antiche alla società contemporanea.
AITM
Grazie all’interessamento e al contributo degli insegnati, l’obiettivo dell’AITM è avvicinare i ragazzi e le ragazze alla storia della complessa e massiccia emigrazione trevisana. Una emigrazione avvenuta tra l’800 e il ‘900. Si vuole trasmettere e far comprendere i diversi punti di vista sui rapporti che vi erano fra gli immigrati italiani e i diversi contesti sociali che li accolsero.
Molti, infatti, allora come oggi, erano gli stereotipi, le semplificazioni e i luoghi comuni che accompagnavano la vita di chi si era trovato a lasciare la propria patria Per metterli in luce, il percorso didattico parte da un lavoro di analisi e interpretazione di fonti soggettive e oggettive. Da un lato le lettere dei migranti trevisani e veneti e dall’altro le inchieste e i giornali pubblicati nei paesi di arrivo.
Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo – Veneti nel mondo
Innescando un processo di immedesimazione e l’attivazione di uno sguardo rovesciato, questa attività permette di costruire un ponte con la quotidianità dei ragazzi di oggi e di favorire una riflessione sull’altro, magari il compagno di banco, che è potenzialmente capace di inibire la nascita di atteggiamenti discriminatori o ostili.