Dogma dell’Immacolata Concezione, ovvero la fede e il mistero spirituale. Si tratta quindi di un dogma cattolico; proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854, con la bolla Ineffabilis Deus.
Dogma dell’Immacolata Concezione
Tale dogma sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Naturalmente tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Il dogma dell’Immacolata Concezione riguarda il peccato originale. Per la Chiesa cattolica, infatti, ogni essere umano nasce con il peccato originale; e solo la Madre di Cristo ne fu esente, in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia.
A Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo. La Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l’8 dicembre. Nella devozione cattolica l’Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi, nel 1830.
Papa Pio IX
Questa festività era già celebrata in Oriente nell’VIII secolo; e importata nell’Italia meridionale da monaci bizantini. In Sicilia, in particolar modo, il tema dell’Immacolata Concezione fu accolto subito e divenne molto sentito ancora prima della definizione del dogma. Nel 1439, al Concilio di Basilea era stato l’arcivescovo di Palermo Niccolò Tedeschi; a sostenere che Maria era stata concepita senza peccato.
Il canonico e storico Antonino Mongitore racconta che addirittura già nel 1323 questo evento si festeggiava come festa di precetto a Palermo; attestando che la sua devozione nel capoluogo siciliano risultava così antico da “non sapersi l’incominciamento”. Il Senato dell’isola fece voto di difendere la dottrina dell’Immacolato Concepimento e s’impegnò a onorarne la festa con una degna celebrazione. Ebbe così origine il “rito delle cento onze”; somma donata al convento di San Francesco per arredare la Cappella Senatoria. Era uno dei momenti identitari della città di Palermo.
Re Ferdinando delle due Sicilie
Il Senato, oggi il Comune, rinnovava ancora ogni anno il solenne Voto sanguinario; pronunciato per la prima volta nel 1624 e comune a gran parte dell’isola. Si giurava con un verbale, di spargere il proprio sangue per la difesa dell’Immacolata; primaria e principale Patrona della Città e dell’Arcidiocesi di Palermo, divenuta patrona massima della Regione Siciliana. Dal meridione il culto per l’Immacolata si propagò poi a tutto l’Occidente, soprattutto su iniziativa degli ordini religiosi benedettini e carmelitani.
Si inserì poi nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell’8 dicembre 1661. Nonostante il dogma cattolico sarà proclamato solo l’8 dicembre 1854 da papa Pio IX; San Francesco Antonio Fasani fu devotissimo dell’Immacolata Concezione e lui stesso spesso si definiva “il peccatore dell’Immacolata”. L’8 dicembre del 1857, Papa Pio IX inaugurò e benedisse a Roma il monumento dell’Immacolata, nella Piazza Mignanelli
Vigili del fuoco di Roma e il dono al Dogma dell’Immacolata Concezione
Siamo sulla parte laterale di Piazza di Spagna e il monumento donato da re Ferdinando II delle Due Sicilie è ancora oggetto di culto. Papa Pio XII, nel giorno dell’Immacolata Concezione, incominciò a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine. Il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958 uscì dal Vaticano; andando verso Piazza di Spagna per recarvi un cesto di rose bianche. Tale consuetudine è rimasta. La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera; espressione della devozione popolare. L’omaggio all’Immacolata prevede oggi il dono di una corona portata fin sulla sommità di un’autoscala; e infilata sul braccio destro della statua da un Vigile del Fuoco.