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Tradizioni delle campagne polesane durante le Feste

Tradizioni delle campagne polesane - Neve e nevischio

Tradizioni delle campagne polesane per le feste povere di un tempo. L’albero di Natale oggi è in molte case, forse quasi tutte e si amalgama a moltissime tradizioni locali delle campagne polesane che ancora sopravvivono e che comunque vale la pena ricordare e tramandare.

Tradizioni delle campagne polesane

Basta pensare che nel calendario celtico l’abete sempre verde, un po’ come la betulla, era considerato un Albero Cosmico; un po’ magico. Era un po’ l’albero della vita, che era al centro del cosmo, e spiriti, numi e dei vi gravitavano attorno, proteggendo l’ordine costituito. Quest’albero era consacrato al giorno della nascita dell’infante divino; in un giorno che seguiva al solstizio invernale.

Tradizioni delle campagne polesane - Ceppo tradizionale

Il giorno della Natività, ognuno portava a casa un ramo o una pianta d’abete. Lo si decorava con ghirlande e vari dolcetti fatti in casa. Attorno a questo rudimentale albero di Natale, si festeggiava, in onore della rinascita del sole. Quello che per gli antichi Romani era il “sol invictus”. Nei popoli del sud, questo rito era un ramo o vari rami e ghirlande sempre verdi, ma scomparve. Riapparve poi, con l’evangelizzazione, e penetrò rimettendo radici solo molto tardi.

Pranzo di Natale in Polesine

In terre un po’ tribolate, in una campagna liquida, tenuta insieme dalle preghiere, per allontanare il pericolo delle rotte e delle alluvioni, fino all’epoca della seconda Guerra mondiale, Natale era per i più poverello e quasi sempre senza albero. C’erano anche pochi presepi. Gli addobbi erano ridotti ai minimi termini, con pochi regali. Eppure anche le famiglie più umili, cercavano di mettere insieme per quanto possibile, qualche mandarino o arancia, grande lusso a dire il vero.

Tradizioni delle campagne polesane - Mandarini freschi

Comunque si riusciva a mettere in tavola un buon pranzo. Il pranzo di festa di una volta, consisteva principalmente di un bel brodo di gallina. Se si poteva c’erano i tagliolini. Non mancava qualche patata e cardi. Il cappone era più raro e solo per chi aveva maggiori possibilità economiche.  Poteva esserci la “sfoglia lorda”.

E’ zòc d’ Nadèl

Tuttavia c’era chi aveva molto meno, come i ”casanti ”e i braccianti che oltre la polenta e un pugno di fagioli non riuscivano ad andare. Perché lavoravano poco e soldi in casa non ce n’erano. Intanto il ceppo ardeva per tradizione nel camino ,“e’ zòc d’ Nadèl”, e qualche dolcetto per i più piccoli nella calza o accanto al grande camino.

Tradizioni delle campagne polesane - Molo con la nebbia

Si badava a rispettare con tutti i doveri cattolici e tradizionali. I giorni precedenti il Natale nelle famiglie contadine si faceva un po’ di ordine in casa; tradizione molto nordica e radicata. Si cambiava la biancheria, e si tiravano a lucido anche le stalle. Gli uomini di casa si sbarbavano a dovere e si recavano dal barbiere del paese. I contadini non avrebbero mai rinunciato a un bel bagno della tinozza. Le donne scaldavano l’acqua sul grande camino di casa, che doveva servire per tutti gli usi.

Il tabarro e Tradizioni delle campagne polesane

L’acqua calda serviva trasportata nella mastella per lavare tutto nella stalla. Non era raro lavarsi anche lì, essendo molto più calda. Stando assieme, era festa grande e si era contenti se c’erano lupini e castagne arrosto con un bicchiere di vin brulé che faceva allegria. E poi come si diceva, “Da Santo Stefano all’Epifania, si vede l’anno come sia” : il tempo che farà in ognuno di questi 12 giorni, corrisponderà ad un mese del prossimo anno. A quell’epoca faceva freddo, forse più di oggi, e i contadini si difendevano con la capparella; che di fatto era un tabarro. Fino agli anni ’50, la maggior parte dei contadini e comunque la gente di campagna, portava questo tipico mantello nero a ruota. La portavano i pastori, i venditori ambulanti, così come i sensali. Il tabarro era caldo, ci si poteva avvolgere e si risparmiava su asole, bottoni e quant’altro.  

Tradizioni delle campagne polesane durante le Feste ultima modifica: 2022-12-28T09:00:02+01:00 da Redazione

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