Pannelli che producono acqua dalla nebbia, sembra incredibile, ma è così. Questi pannelli, stanno dissetando una parte dell’Africa e vista la situazione di siccità o comunque la scarsità d’acqua, potrebbero essere utili anche per noi. A dire il vero qualche anno fa in Italia è nato un progetto molto simile. L’idea prevedeva di sfruttare la nebbia che caratterizza la Valle del Po per ricavarne acqua pura.
Pannelli che producono acqua dalla nebbia
Questa novità di “estrarre” acqua dalla nebbia, si sta verificando In Marocco. E’ quindi un modo geniale, anche per combattere la desertificazione incombente. Si costruiscono degli speciali collettori che di fatto intrappolano la nebbia e la trasformano in acqua potabile, quindi da bere.
A portare avanti e mettere “a regime” il progetto la società tedesca Aqualonis GmbH, su commissione della Ong Water Foundation. La società si occupa di combattere la crisi idrica nelle aree più a rischio del mondo. La ditta ha scelto come “pilota” un luogo strategico per installare i 30 collettori CloudFisher, così, infatti, si chiamano. Il progetto si sviluppa su un’area di circa 1.682 metri quadrati. Siamo sul monte Boutmezguida, facende parte delle montagne dell’Atlante pre-sahariano. In quest’area è molto frequente la presenza di nebbia, che essendo fatta d’acqua, andava sprecata, se ci si pensa. Invece così la si “sfrutta”.
Pannelli CloudFisher
Se ne ricava acqua pulita che, grazie ad una rete, arriva direttamente nelle abitazioni di 16 villaggi e anche in una scuola. Questa soluzione regala alla popolazione acqua da bere e ne avanza per uso agricolo. Si tratta di un sistema che garantisce risorse idriche a circa 1600 abitanti, che non è poco. Dobbiamo considerare che in molti luoghi dell’Africa, per usufruire d’acqua potabile, che è nei pozzi, tantissime le donne, devono percorrere parecchi chilometri.
Naturalmente devono farlo a piedi. Anche noi italiani abbiamo zone con frequenti banchi di nebbia, quindi si tratta di un progetto che possiamo replicare anche noi. L’utilizzo dei collettori come quelli installati in Marocco potrebbe rivelarsi utile, un aiuto prezioso in periodi di siccità come quello che stiamo vivendo attualmente. Come accennavo, qualche anno fa in Italia è nato un progetto simile. Si voleva sfruttare la nebbia della Valle del Po per ricavarne acqua.
Water for Life
L’idea, che prende il nome di Water for Life, era stata lanciata dai docenti e studenti dei Politecnici di Torino e Milano. E’ stata poi approfondita nella tesi di laurea magistrale di uno studente in Architettura Sostenibile.
Il piano studiato prevede di intrappolare gli ammassi nebbiosi attraverso delle reti in tessuto per poi usare l’acqua in campo agricolo. Purtroppo il progetto è “sfumato come nebbia”. Ma, vista la situazione di carenza idrica, sarebbe il caso di rispolverare tali iniziative e iniziare ad investire in innovazioni come quella degli acchiappa-nebbia.