Museo archeologico nazionale di Fratta Polesine, scrigno di meraviglia. Si tratta di una struttura che esiste, ed è fruibile al pubblico dal 2009. Il museo si trova all’interno della barchessa settentrionale del complesso palladiano di Villa Badoer. La struttura nasce oggi grazie a circa 40 anni di ricerche archeologiche nel territorio polesano circostante.
Museo archeologico nazionale di Fratta Polesine
Sono molti e interessanti i reperti e riguardano principalmente la tarda Età del bronzo. I reperti in questione, sono rari e di notevole pregio storico in ambito europeo. Si riferiscono a villaggi che insistevano presso l’antico fiume Po durante l’età del Bronzo finale appunto.
Siamo pressappoco tra il XII e il X secolo a.C. I manufatti riguardano per lo più il villaggi di Frattesina e le necropoli ad esso associate. Notevole risulta la fattura dei manufatti riconducibili alle attività artigianali, così numerosi, da indurre a pensare ad una produzione non solo destinata al normale fabbisogno interno della comunità, ma destinata anche all’esportazione, sicuramente facilitata dalla presenza dell’antico ramo del fiume Po. Secondo gli studi, le lavorazioni dei metalli, come bronzo, piombo, oro, argilla, del vetro, erano di altissimo livello, superiore a qualunque altra zona europea.
Necropoli in Veneto
Il rinvenimento di alcune materie prime di provenienza esotica, come frammenti di uova di struzzo, blocchetti non lavorati di avorio e Ambra, suggerisce che l’importazione di tali supporti era finalizzata alla loro trasformazione. Parliamo di manufatti destinati, in parte, ad essere immessi sul mercato lungo le rotte commerciali. Rperti provenienti da siti emersi in località Narde e Fondo Zanotto di Fratta Polesine. Un posto speciale spetta al cosiddetto “Tesoretto”.
Si tratta di un ripostiglio scoperto nell’abitato di Frattesina. Emersero diversi elementi distintivi e preziosi; come pettini in avorio, perline di vetro, uovo di struzzo e ambra, vari ornamenti bronzei contenuti, presumibilmente in un recipiente bronzeo del quale sono stati rinvenuti alcuni lacerti in fase di scavo. Si è scoperto che il rituale funerario prevalentemente era la cremazione. Il corredo del defunto è composto spesso da un’urna biconica con le ceneri, le ossa ed oggetti d’ornamento.
Archeologia in Polesine
Tra quasi un migliaio di queste sepolture, un paio maschili sono riferibili a personalità di spicco. Presentano all’interno del corredo una spada in bronzo, volutamente distrutta, generalmente non presente nei corredi dell’Italia settentrionale. Una di esse presenta i ribattini dell’impugnatura realizzati in oro, di eccezionale valore e fattura. Tornando ai giorni nostri, dal 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali gestisce il museo tramite il Polo museale del Veneto.
Esso dal dicembre 2019 è divenuto Direzione regionale Musei. Il percorso museale si snoda in diverse sezioni, aprendosi con un approfondimento degli insediamenti lungo l’antico ramo del Po nell’età del Bronzo recente (Larda di Gavello e Castelnovo Bariano). E nell’età del Bronzo finale (Mariconda di Melara e Villamarzana). Quindi si mostra alcuni dei principali siti dell’età del Bronzo finale del Veneto (Montagnana, Treviso, Gazzo Veronese, Veronella, Garda).
Museo archeologico nazionale di Fratta Polesine
La sezione si conclude con l’analisi dell’ambiente come doveva presentarsi all’epoca e la fauna che lo popolava. Il primo piano del Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine (sala IV) è interamente dedicato alle necropoli rinvenute in località Fondo Zanotto, e in località Narde (sulla sponda opposta del fiume), ciascuna. Restando al piano terra, la sala III offre al visitatore una panoramica sulla vita e sulle attività artigianali e sussistenza che gli abitanti di Frattesina svolgevano durante la tarda età del bronzo. Si descrivono le principali attività legate alla preparazione e cottura dei cibi (forni, olle ed ollette). Ma anche la filatura (fuseruole e rocchetti in ceramica), la tessitura (pesi da telaio), il gioco e il culto con alcuni materiali specifici rinvenuti nell’insediamento di Frattesina (un disco solare in lamina d’oro, figurine fittili antropomorfe e zoomorfe).
Reperti archeologici in Polesine
Diversi sono inoltre gli oggetti che testimoniano le attività di sussistenza quali agricoltura, caccia e pesca. L’installazione è integrata da un video in computer graphic che descrive le fasi principali del rito funerario a Frattesina, in particolare nella necropoli di Narde, dal momento del trasporto della salma attraversando il Po con canoe, alla cremazione, alla definitiva sepoltura.