Lauro Bordin, campione di ciclismo e personaggio di Crespino - itCrespino

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PERSONAGGI STORIE

Lauro Bordin, campione di ciclismo e personaggio di Crespino

Lauro Bordin - foto Panini del noto ciclista

Lauro Bordin nasce a Crespino il 7 luglio 1890. E’ stato un ciclista su strada di grande talento, e poi nel tempo anche, fotografo e fotoreporter italiano molto popolare. La carriera da professionista del polesano va dal 1910 al 1924. Personaggio istrionico e divertente, diventa anche popolare attraverso la neonata televisione italiana.

Lauro Bordin

Agli onori della cronaca Bordin arriva nel 1914, quando vince il Giro di Lombardia. Nipote del compositore Stefano Gobatti per parte di madre; allora attivo sui più grandi palcoscenici italiani, gli venne messo il nome Lauro in onore di Lauro Rossi. La personalità di spicco era stata insegnante del celebre zio al Conservatorio di Napoli.

Lauro Bordin - locandina d'epoca

Cresce velocemente, e il giovane Lauro, per frequentare le scuole tecniche di Rovigo, presso il collegio Menegatti, deve percorrere tra andata e ritorno più di venti chilometri. A causa di questo allenamento intensivo, resta affascinato dal mondo del ciclismo. Eppure, anche l’arte avrà nel tempo davvero un grande ruolo nella vita del campione di ciclismo. Al riguardo, un’altra sua passione sarà la pittura, e non solo! Tornando a Gobatti, anzi seguendolo, il piccolo Lauro entra velocemente in contatto con il mondo dello spettacolo; restandone affascinato.

Lauro Bordin ciclista polesano

Lauro Bordin partecipa alla sua prima gara a 17 anni; la Milano-Desio, andata e ritorno. Nel 1910 prende parte al suo primo Giro d’Italia. Nell’edizione del 1911 vince la sua prima delle tre tappe vinte in carriera al Giro. Nel 1912, nell’unica edizione del Giro d’Italia con la vittoria assegnata alla squadra e non al singolo ciclista. Si classifica terzo con la Gerbi. E’ anche l’unico della sua squadra a vincere una tappa, la Firenze-Genova). Nel 1913 vince una tappa di 419 km al Giro d’Italia, terminata a Rovigo, in Polesine..

Lauro Bordin - Foto di Bordin con Mike Bongiorno

Lo stesso anno è secondo ai Campionati Italiani di Ciclismo, dietro Costante Girardengo. Nel 1914 s’impone nel Giro di Lombardia. Mettendosi in luce, Bordin da professionista corre per le principali squadre dell’epoca. Parliamo della Legnano, Stucchi, Gerbi, Maino e Bianchi. Partecipa a due tour de France e nel 1924 corre il suo ultimo Giro d’Italia e si ritira.

Lascia o raddoppia

Conclusa l’attività ciclistica, diventa fotoreporter, occupandosi di sport, seguendo anche la carovana del Giro d’Italia; assistendo alle competizioni disputate al Velodromo Vigorelli. Nel frattempo apre uno studio da fotografo a Milano, in corso Buenos Aires. Segue gli eventi del mondo dello spettacolo e diventa fotografo fisso di Mike Bongiorno a “Lascia o raddoppia?. Sorridente e allegro, diventa un personaggio, al punto che è chiamato dal concorrente Mario De Maria a partecipare attivamente al gioco quale esperto di ciclismo..

Lauro Bordin - Bici Da Cros in foto

Diventa molto popolare e scrive una bella autobiografia. Si racconta nel libro. Carriera di un corridore artista – 50 anni di vita ciclistica – da pittore a corridore – da fotoreporter a….. Lascia o Raddoppia. Lauro Bordin si ritira infine un una casa di riposo a Milano. Colpito da cecità, resta fedele al ciclismo. Se ne va così, romanticamente, ascoltando con una radiolina la radiocronaca della tappa di partenza del Giro d’Italia 1963.

Fonte foto – pag. uff. Facebook Polesani nel mondo

Lauro Bordin, campione di ciclismo e personaggio di Crespino ultima modifica: 2021-02-15T08:30:00+01:00 da simona aiuti

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Antonio

Allego stralci di un articolo che testimonia la partecipazione di Bordin ad una gara massacrante che, anche se ritirato, mostra una sua partecipazione. Tutti i partecipanti a queste gare meritano una particolare memoria.

8 settembre 1912

SPORT
La corsa ciclistica dei 600 chilometri
Milano 7 sera
La punzonatura delle macchine
Rogoredo, che già ha veduto qualche anno fa la partenza della maggiore prova automobilistica italiana, per la Coppa d’oro dell’Automobile Club d’Italia, è stata prescelta quest’anno a punto di partenza della più grande prova ciclistica di resistenza: la corsa dei 600 chilometri, dellU.S. milanese. Questa corsa ha avuto il merito di suscitare un interesse grandissimo nell’ambiente sportivo di tutto il ciclismo nazionale, raccogliendo ben 42 iscritti.
La prova più conveniente del resto, dell’attesa vivissima per questa corsa fu data quest’oggi dalla folla imponente degli spettatori, che fin dalle 14, fruendo di tutti i mezzi di locomozione, dalla bicicletta alla carrozzelle, e perfino a piedi, si avviava dal centro della piazza del Duomo a Rogoredo, ove giungiamo alle 14, ospitati a bordo di una 40 HP, Itala, al servizio della fabbrica Atala, che tanto gentilmente ci ospiterà su tutto il percorso, a stento si può marciare. Abbiamo visto ben poche volte sì enorme ressa di folla alla partenza di corse ciclistiche su strada nemmeno in occasione di precedenti Giri d’Italia.
Davanti ai locali della Società sportiva “Croce Verde”, dove si svolgono le operazioni preliminari della partenza, la ressa è ancora maggiore, ma molto opportunamente un largo servizio di guardie e di carabinieri trattiene la folla ai lati, lasciando aperto il varco ai corridori e ai soli rappresentanti delle Case.  
 
Terminata la punzonatura delle macchine, il commissario regionale signor Ferrario, procede alla verifica delle licenze.
Mentre i corridori attendono alla propria toilette personale spalmandosi le gambe con embracatton, noi ci abbandoniamo a qualche riflessione. Si crede cioè che la risoluzione della corsa si avrà probabilmente a metà percorso, precisamente nel Polesine. I corridori transiteranno per quella località verso le ore tre di questa notte. O dopo avere fatto 11 ore di strada. Sarà precisamente tra Rovigo e Ferrara che i meno allenati lungo il percorso cominceranno a essere presi dal sonno. Un altro ostacolo non lieve sarà la nebbia che nel Polesine grava di continuo dal tramonto all’alba: una nebbia umida che penetra che penetra nelle ossa e renderà penosissima la marcia. Molti tra i concorrenti cederanno alle grandi difficoltà incontrate e sarà allora che i cosidetti corridori di classe, quelli dal fisico più rotto agli strapazzi e alle risoluzioni subitanee, tenteranno di distaccare i compagni risolvendo a loro favore la corsa. Gli applausi del pubblico che saluta l’uscita dei corridori dai locali della Società Croce Verde ci distoglie dalle nostre riflessioni. I maggiori incitamenti sono per Ganna, Pavesi, Galetti, Beni e Gremo.
Questi ultimi due appena si vedono, si stringono cordialmente la mano.
Molto commentata è invece la mancanza di Gerbi, quantunque fosse preannunciato da ieri.
Alle 15,30 tutte le operazioni sono così terminate.
 
La partenza- 32 concorrenti
Il commissario Acquati procede al primo appello dei corridori per lo sfilamento iniziale. Sono 32 in tutto i corridori presenti, dieci quindi i ritirati; nessuno dei maggiori campioni è però assente. Ecco il nome dei partenti: Albini Pierino di legnano; Cucchetti Edoardo di Milano; Galetti Carlo di Milano; Pavesi Eberardo di Milano; Benini Dario di Roma; Santhià Giuseppe di Cavaglia; Micheletto Giovanni di Sacile; Bruschera Mario di Milano; Aimo Pietro di Vigone; Brizzi Gino di Roma; Bertarelli Camillo di Milano; Oriani Carlo di Sesto S. Giovanni; Dalle Fusine Antonio di Belluno; Ganna Luigi di Varese; Ghironi Emilio di Milano; Bordin Lauro di Rovigo; Cervi Giovanni di Ferrara; Zanchetta Gino di Padova; Della Valle Mario di Milano; Molon Luigi di Monselice; Sivocci Alfredo di Milano; Della Valle Davide di Milano; Lonati Mario di Musocco; Tibiletti Alfredo di Varese; Rho Augusto di Milano; Gremo Angelo di Torino; Agostoni Ugo di Lissone; Fasoli Pietro di Bergamo; Sala Enrico di Milano; Cittera Domenico di Legnano;  Rossignoli Giovanni di Pavia; Garavaglia Gasiano di Milano.
I dieci corridori ritirati sono; Gerbi, Bolzoni, Danesi, Cocchi, Bassetti, Cislaghi, Ghezzi, Corno, Cancelli e Marchese.
Acquati alle ore 15,58 abbassa la bandiera.
E’ il segnale di partenza. Il passo è subito forte. A bordo della nostra veloce Itala seguiamo la fila dei corridori. Altre 4 automobili sono ufficialmente al seguito della corsa per il servizio di rifornimento.
La corsa si svolgerà nel seguente percorso: Milano, Lodi, Piacenza, Parma, Reggio, Modena Bologna, Ferrara, Rovigo, Legnago, Verona, Desenzano, Salò, Bergamo e Milano. Gli arrivi avverranno al Trotter e sono previsti per le ore 15.
 
Piacenza, (km 62) 7, sera.
Il passaggio del gruppo dei corridori avviene alle 17,52. Moltissima folla vi assiste. Il passaggio avviene con anticipo. Infatti alle 17,52 entra in città un gruppo serrato di una trentina di corridori. Si notano Rossignoli, Ganna, Tibiletti, Beni, Bordin, guidati da Galletti. Il gruppo, che appariva tutto in ottime condizioni, passa velocissimo.
Alle 17,55 passa Della Valle, poco dopo Lonati; alle 18, il passaggio è terminato.
Parma, (km 121) 7, sera.
Alle ore 20,5 sono arrivati i componenti il primo gruppo di partecipanti alla corsa dei 600 chilometri, e cioè, Agostoni, Rossignoli, Sivocci, Tibiletti, Rho.
Seguono a poscia Garavaglia, Bertarelli, Oriali, Della Spina, Ganna, Pavesi, Galetti, Cucchetti, Albini, Beni, Santhià, Micheletto, Bruschera, Aymo, Bordin, Cervi, Serravalle, Molon, Grumo. Alle 20,10 è arrivato Zacchetti.
Gli altri sono arrivati distanziati.
Notevole la velocità controllata dai primi arrivati, che marciavano con una media di chilometri 21 e metri 820 all’ora.
Bologna (km. 213). 7, notte.
I primi arrivi si sono verificati alle ore 22,48. E’ giunto solo Agostoni; poi, alle 22,53, arrivarono Galletti, Aimo, Pavesi, Cervi, Oriani, Tibiletti, Sivocci, Gremo, Micheletto, Albini, Santhià, Ganna. Qualche minuto dopo seguirono Benni, Bruschera, Cucchetti, Danesi, Ghironi, Bordin, Garavaglia, Bertarelli, Brizzi, Sala. Alle 23,15 è passato il corridore veneto Dalle Fusine.
Grande folla attendeva il passaggio dei corridori nonostante l’ora tarda. Agostoni, il quale riuscì a fuggire prima di Modena, giunse freschissimo e a fortissima andatura. E’ riuscito a prendere un vantaggio di sette minuti. Egli dopo essersi rifornito, riparte tra le acclamazioni della folla.
Gli altri corridori (in totale23) si mostrarono preoccupati del forte vantaggio di Agostoni su di essi, che ripartirono senza rifornirsi.
Zanchetta è giunto alle 23,40. Così dal primo all’ultimo corridore si hanno 45 minuti di differenza. La media fu di km. 30 all’ora.
Ferrara (km.260), 8, mattino.
Al controllo di Ferrara è arriavato primo Agostoni alle 0,43; 2. Cervi alle 0,50. A pochi secondi arrivò un gruppo in fila indiana composto dai corridori: Ghironi, Micheletto, Sivocci, cucchetti, Ganna, Albini, Beni, Oriani, Tibiletti.
Bordin arriva alle 1,05, Sala alle 1,10. Dopo altri pochi minuti arrivano alcuni altri alla spicciolata. Alle 1,20 arriva l’automobile dei giornalisti. Essi ci dicono che la corsa è proceduta regolarmente. Molto pubblico assisteva all’arrivo dei corridori ed in gran parte era composto da giovani venuti dai paesi vicini.
I corridori, hanno coperti i primi 260 chilometri del durissimo percorso ad una andatura sostenuta, di molto superiore a quella stabilita dalla tabella di marcia.
 
Giungono dopo pochi minuti altri corridori e la Giuria pubblica l’arrivo ufficiale dei primi 8. Essi sono:
1°   Ganna Luigi, alle ore 14 35’ 30”;
2°  Galetti Carlo, ad una macchina;
3°  Cervi Giovanni, alle 14 50’ 30”
4°  Beni Dario, di Roma, alle 14 58’ 10”
5°  Pavesi Eberardo, alle 15 24’ 50”
6°  Gravaglia alle 15 32’
7°  Santhià, alle 15 32’ 1/3;
8°  Ghironi, alle 15,45;
9°  Bertarelli, alle 17,53;
10° Sala, alle 17,56;
11° Molon, alle 18,10;
12° Zanchetta, alle 19,15;
13° Rho, alle 20,20.
 
Tra Ferrara e Legnago si ritirano Bordin e dopo Rovigo anche Micheletto, che si era distaccato dal gruppo stanco dell’inseguimento.
 
 
 

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