Il mostro del Po, così lo definiscono in queste ore, ma dietro c’è molto di più. Sono tanti gli appassionati di pesca che frequentano le acque del Po. Tra questi c’è anche Alessandro Biancardi, che a quanto pare ha dato la caccia a questa sorta di pesce preistorico dalle dimensioni incredibili e lo ha fatto per ben 23 anni.
Il mostro del Po
Alla fine lo ha pescato e ha stabilito un record, avendo messo le mani su un esemplare lungo 285 centimetri, 4 in più rispetto al precedente record mondiale. Poi però per una sua forma etica, Biancardi ha liberato il pesce. Innanzi tutto precisiamo che l’habitat ideale per questi giganti è un grande fiume, ma anche paludi, stagni, laghi e lanche. Non disdegna però bracci morti e canali di bonifica. Si avvicina saltuariamente al mare, in prossimità delle foci dei grandi fiumi, ma non è ancora chiaro quanto possa spingersi all’interno di ambienti caratterizzati da acque salmastre.
Si ritiene che il pesce siluro possa raggiungere 4 metri di lunghezza ma tali dimensioni sono estremamente rare e inoltre non si hanno delle prove certe. Sembra possa mangiare un tacchino con quella bocca enorme, infatti, diversi studi scientifici hanno dimostrato che nella dieta degli esemplari più grossi ci siano mammiferi ed uccelli acquatici.
Pesce siluro da 150 kg.
In Italia questa specie ha un impatto ecologico negativo anche sull’avifauna palustre. Lo è a causa delle sue elevate dimensioni è alla sommità della catena alimentare. E’ bene ricordare che il siluro si è insediato oramai da oltre mezzo secolo nelle acque italiane. In talune zone sono stati presi provvedimenti per salvaguardare le specie autoctone.
Al riguardo è vietando ai pescatori la re immissione in acqua del pesce siluro (come di ogni altra specie alloctona invasiva. E’ facile comprendere come un pesce di 150 chili, 4 in più rispetto al primato precedentemente stabilito sia estremamente vorace, potendo ingoiare una nutria intera. Questi pesci giganteschi somiglianti a grossi pesci gatto, popolano da anni il Po, danneggiando le specie autoctone. Secondo gli esperti, costituiscono una minaccia per tutto l’ecosistema fluviale. In ogni caso, Biancardi, ostinato e tenace, intento alla pesca, ad un certo punto ha sentito qualcosa che aveva abboccato.
Specie parassite nei fiumi italiani
Ha cominciato, quindi, una vera e propria battaglia all’ultimo colpo di pinna, per catturare il pesce. Una vera e propria navale in qualche modo. Sembra quasi d’immaginare l’oceano, Il Vecchio e il mare e la carcassa di uno squalo. Biancardi però ha subito capito che aveva preso qualcosa di mastodontico.
Ha impiegato 45 minuti per sfinire il pesce, ma solo quando l’ha condotto a riva, si è reso conto di cosa davvero aveva preso, ovvero un pesce siluro dall’età stimabile di circa 50/60 anni. Eppure, dopo le foto di rito, Biancardi vittorioso, ha rimesso l’animale in acqua. Secondo la legge non avrebbe dovuto farlo, poiché come dicevamo, il pesce siluro non è una specie autoctona. Ciò vuole dire che la caccia è ancora aperta!
