Discendenza iure sanguinis per via femminile, un argomento che interessa molti italo discendenti. Un riconoscimento che nonostante le leggi vigenti, trova all’estero degli intoppi che continuano a contrapporsi tra italiani nati all’estero e il giusto riconoscimento dei loro diritti.
Discendenza iure sanguinis per via femminile
Gli emigranti italiani nel mondo, sono una parte importante della cultura italiana, sono il sale della terra e meritano maggiore attenzione, specie nel rispetto dei loro diritti. La situazione economica e politica che vige in alcuni paesi stranieri, sta spingendo molti italo discendenti a chiedere di poter espatriare e arrivare in Italia. Molti ragazzi di origine italiana cercano lavoro, vogliono studiare e desiderano stabilirsi in madre Patria per costruirsi una famiglia e un futuro. Frapporre degli ostacoli è auto sabotante.
Noi abbiamo bisogno di giovani leve. Siamo nel pieno di in una crisi delle nascite senza precedenti e dovremmo cogliere al volo questa opportunità invece di respingerla. Il riconoscimento della cittadinanza italiana, un diritto che molti italo discendenti chiedono, merita maggiore attenzione, anzi un canale privilegiato. La discendenza in linea femminile, che è l’oggetto del contendere, può presentare dei problemi, che si pongono per l’Amministrazione Consolare Italiana.
Riconoscimento della cittadinanza italiana e Discendenza iure sanguinis per via femminile
Lo è proprio per le domande di riconoscimento della cittadinanza italiana jure sanguinis per i residenti all’estero. Si tratta della linea genealogica in cui sono presenti degli ascendenti nati prima del 01.01.1948; che avrebbero ricevuto la cittadinanza dalle loro madri italiane sposate con straniero. Per questi casi il Consolato Italiano non accoglie mai le domande presentate dai discendenti. Per l’Amministrazione, infatti, tali discendenti, non sono da ritenersi italiani.
Non lo sono in quanto, per la legge all’epoca vigente (la Legge n. 555 del 1912), la loro linea di discendenza jure sanguinis si sarebbe interrotta a partire dalla loro madre. Tale questione non ha senso, poiché il genitore è come se diventasse invisibile o inesistente, il che è grottesco. Ad avvalorare il concetto evidente, arrivano in supporto sia la Corte Costituzionale, sia la Corte di Cassazione italiane; le quali hanno chiarito che il comportamento dell’Amministrazione Consolare è incontrovertibilmente illegittimo.
Italo discendenti
Stabilendo altresì che anche ai figli di donna italiana e/o coniugata con cittadino straniero nel vigore della L. n. 555 del 1912, deve essere riconosciuto il diritto allo “status” di cittadino italiano. Purtroppo tutti i Consolati Italiani all’estero continuano a non accogliere simili domande di cittadinanza. Per questo dal governo centrale italiano ci si aspetta una presa di posizione più decisa. E’ assurdo, nonché una perdita di tempo e di denaro, che per questi casi sia necessario presentare un ricorso giudiziario al Tribunale di Roma. Quest’ultimo non dovrebbe sempre doversi sostituire al Consolato e dovrebbe riconoscere automaticamente la cittadinanza jure sanguinis. Facendolo poi automaticamente condanna l’Amministrazione alla trascrizione del nuovo status di cittadino italiano del richiedente.