Antiche tradizioni venete di Pasqua, da una cultura meravigliosa - itCrespino

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Antiche tradizioni venete di Pasqua, da una cultura meravigliosa

Antiche tradizioni venete di Pasqua - coniglietto rosa

Antiche tradizioni venete di Pasqua, tante e che spesso affondano le radici nei millenni. Sono feste legate ai calendari agricoli. Le dobbiamo per lo più ai paesi in cui l’agricoltura è sbocciata per prima.

Antiche tradizioni venete di Pasqua

Tante usanze sono poi confluite nel Cristianesimo, dalla festa della prima luna di primavera, legata strettamente alla Pasqua di oggi come la intendiamo noi. Alcuni ricorderanno uno strumento che era la “racoeta”. Si deve fare riferimento ai paleo veneti, quando si preparavano le focacce per i corvi e si annunciava così la primavera.

Antiche tradizioni venete di Pasqua- Trombino in divisa tipica
il trombino

La “racoeta” riproduce in qualche modo il gracchiare dei corvi e si suonava per i tre giorni di Pasqua. Lo stesso gracchiare dei corvi del Golgota, a cui si fa chiaramente riferimento. Di fatto, il significato della festa è rimasto lo stesso. E’ la luna nuova che fa germogliare sempre a primavera e cade con la Pasqua. Un tempo esistevano i trombini, che oggi si stanno molto ricoprendo e rivalutando. Il trombino è uno strumento devozionale e di festa, del tutto unico nel suo genere e particolare.

La racoeta

Un tempo era tradizione fare lo sparo del trombino per la messa del giovedì santo. Si spara quando c’è il “Gloria”, quando si fa l’ultimo movimento delle campane. Poi c’è il silenzio del venerdì santo. Avviene anche quando arriva il nuovo parroco o il vescovo.

Antiche tradizioni venete di Pasqua- racoeta tipica
La racoeta

Si spara con il trombino ed è subito evocativo. Nel 1976 si è creata una associazione ufficiale. Fare il trombino è un gran lavoro anche di responsabilità e serve un porto d’armi perché si spara della polvere da sparo autentica. Esisteva anche in talune zone una tavola con cerniere, che muoveva il sagrestano, produceva un suono particolare e accadeva nella settimana di Pasqua. Accadeva precisamente durante l’elevazione dell’ostia sacra. Poi esiste ancora il “rebegon” a Villanova, uno strumento che ora è elettrificato. Sta sul campanile., ed era a percussione manuale. Suonava nei giorni della settimana santa.

Il trombino

Con un suono sordo e duro si diffondeva per il paese scuotendo molto l’animo dei fedeli. A Caorle il Venerdì santo c’è una processione che si perde nella notte dei tempi. Resiste attraverso le confraternite. Possiamo vedere passare in processione tuniche incappucciate, sia uomini, che donne, che festeggiavano la Santissima Trinità. Alcuni portano il crocifisso, altri i ceri.

Antiche tradizioni venete di Pasqua- Uova colorate a mano
colori vegetali

Sono scalzi percorrono il centro storico di Caorle. Alcune usanze sono davvero interessanti. In Polesine durante la settimana di Pasqua, quando si era pronti a legare le campane. Si sistemava in casa e le mamme incitavano le figlie a sbrigarsi a rassettare. Poi dovevano andare a legare gli alberi. Si credeva che la fioritura sarebbe stata migliore e i frutti ancora più sostanziosi. Quando si slegavano le campane il sabato, ci si bagnava gli occhi e gli arti. Bisognava farlo con le acque dei fossi ed era molto commovente.

La fugassa

Ci si sbrigava a salire sulle barche per fare questi riti. Si usava poi quell’acqua per lavare e pulire tutto il pentolame. Poi si usava l’acqua della rugiada per bagnare gli occhi dei bambini. In più era quello il girono in cui si slegavano le fasce dei bambini delle gambe. Gli si faceva attraversare la strada, così i bambini avrebbero camminato meglio e più in fretta.

fuoco - Fugassa in forno
la fugassa

Fino a qualche anno fa si consumavano sugli argini delle grigliate e il piatto principe erano le frittate. Erano le primizie di primavera, e si usavano tante uova, con cipolla e salame. Queste “merende” si dovevano svolgere tassativamente fuori per scacciare le formiche e altri insetti. Le uova si usavano anche per gioco e si coloravano con colori naturali. Il verde si otteneva con ortica o l’erba medica. La cipolla rossa serviva per il rosso.

Villanova – Antiche tradizioni venete di Pasqua

Il tarassaco serviva per ottenere il giallo. I bambini poi dovevano mettere queste uova nel cesto e batterle sulla punta con gli altri bambini. Vinceva chi restava l’uovo integro. Le mamme, furbette, mettevano in pentola le uova sdraiate. Così la bolla  si posizionava sulla pancia e i figli avevano più opportunità di vincere. Chi primeggiava portava a casa anche le uova dei compagnetti. Infine si mangiava la fugassa, un dolce semplice ma antichissimo. Si tratta di un pane con lunghe lievitazioni e arricchito con uova, zucchero, aromi naturali, e anche del marsala. Per celebrare la resurrezione, si accompagnava anche nelle occasioni di fidanzamento ufficiale. Vi si nascondeva dentro l’anello. Era il dolce dei poveri, simbolo del sole e non mancavano tagliatelle in brodo di carne.

Fonte foto – Facebook

Antiche tradizioni venete di Pasqua, da una cultura meravigliosa ultima modifica: 2023-03-31T09:00:34+02:00 da Redazione

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